LA PSICOLOGIA DELLE FOLLE
La psicologia delle folle fu pubblicato per la prima volta da Gustave Le Bon, ed ebbe riconoscimenti da alcuni importanti sociologi e psicologi del tempo, tra cui Sigmund Freud.
Le Bon spega che la società democratica liberale si è fortemente legata all’opinione pubblica ed è per questo che risulta essenziale comprendere la volubilità delle masse ed analizzare l’attività psichica dell’inconscio all’interno delle folle.
Le Bon illustra come una folla si definisce “psicologica” e non è un insieme casuale di persone, ma un’assemblea di individui presenti in un determinato luogo per un obiettivo comune.
Queste sono le folle organizzate, cioè quelle che si aspettano qualcosa da ciò per cui si sono mosse.
Le Bon insiste molto nella sua opera a mostrare come l’individuo inserito in una folla organizzata perde la personalità cosciente, i sentimenti e le idee si orientano lungo una sola direzione, formando così una sorta di anima collettiva. L’anima della folla è formata da un substrato inconscio che accomuna tutti gli individui di una stessa razza o cultura, ma nell’anima collettiva le loro individualità si annullano. L’eterogeneo si dissolve nell’omogeneo e i caratteri inconsci predominano.
Le Bon insiste molto nella sua opera a mostrare come l’individuo inserito in una folla organizzata perde la personalità cosciente, i sentimenti e le idee si orientano lungo una sola direzione, formando così una sorta di anima collettiva. L’anima della folla è formata da un substrato inconscio che accomuna tutti gli individui di una stessa razza o cultura, ma nell’anima collettiva le loro individualità si annullano. L’eterogeneo si dissolve nell’omogeneo e i caratteri inconsci predominano.

Nessun commento:
Posta un commento