1) L'opera pedagogica più importante di Rosseau è:
-l'Emilio, pubblicato mel 1762
2) Secondo Rosseau, lo stato di natura è:
-una condizione originaria puramente ipotetica
3) Nella concezione di Rosseau, l'uomo è:
- naturalmente buono
4)Rosseau afferma che lo sviluppo del bambino:
-segue un rittmo fisiologico che deve essere rispettato
5)Il fine dell'educazione secondo Roseau, quello di:
-preparare i giovani a occupare un ruolo che compete loro nella società, in relazione alla loro futura professione
Età dell’utile: Il periodo dell’esistenza umana
connotato dal passaggio dall’apprendimento attraverso i sensi
all’apprendimento intellettuale vere proprio.
Teorie sensistiche: Teorie secondo cui tra la nascita e i due anni il bambino vive uno stato di sensibilità indifferenziata.
Educazione indiretta (o negativa): Tipologia di
educazione che non si basa sull’imposizione di un modello al quale un
allievo deve aderire, bensì si tratta di un metodo che valorizza
l’esperienza dell’allievo, rendendolo autonomo.
3
Libro I (0-6 anni): Questa fase richiede cure neonatali
della prima infanzia; la madre un volo fondamentale anche
nell’apprendimento del linguaggio.
Libro II (6-11 anni): Questa fase è detta fanciullezza;
si prescrive la vita alla riaperta e la conoscenza attraverso le
esperienze sensoriali; il maestro un ruolo decisivo nell’educazione.
Libro III (12-15 anni): Questa fase è detta età
dell’utile e corrisponde ai primi apprendimenti intellettuali; persiste
l’educazione indiretta da parte del maestro che sollecita le curiosità e
gli interessi del ragazzo.
Libro IV (15-18 anni): Questa fase è detta seconda
nascita; all’inizio dell’età adulta in cui si impartisce l’educazione
sessuale, morale e religiosa; è caratterizzata dall’autonomia di
pensiero; rafforzamento dell’amore di sé.
Libro V (19-25 anni): Questa fase è deputata alla
scelta della sposa (Sofia), in relazione alle qualità femminili;
saggezza; grazia e moderata cura di sé; buon carattere; amorevolezza e
cura verso i figli la casa.
4
C-1
Nel 1762 russo pubblico l’Emilio, opera in cui
criticava i modelli educativi tradizionali, e conseguentemente la
concezione pedagogica cristiana, che metteva al centro la formazione
religiosa del fanciullo.
D-2
In uno scritto del 1763 Gerdil ribadì invece che
l’istruzione religiosa era la base di ogni altro apprendimento e si
apprestò a controbattere alle tesi dell’Emilio.
E-3
Contro questa proposta utopistica e rischiosa, Gerdil
ribadiva il ruolo essenziale dei collegi tradizionali, in cui si
affidavano i giovani a persone esperte e la usi consolidati.
A-4
L’uomo non è in grado di fare da solo un buon uso dei
sensi, affermava Gerdil contro Rousseau, perché questi lo indirizzano
naturalmente verso il peccato: solo la religione può insegnare la
moderazione e la ragionevolezza.
B-5
Un altro grave errore di Rousseau
consiste nella scelta di educare il fanciullo in
solitudine, scelta dannosa perché impedisce al ragazzo di inserirsi
nella società, rendendolo di fatto un emarginato.
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