mercoledì 26 febbraio 2020

PSICOLOGIA

MELANIE KLEIN

Melanie Klein ha dato particolarmente rilievo al mondo interno del bambino, agli oggetti interni buoni (le esperienze gratificanti) e cattivi (le esperienze frustranti), alle fantasie inconsce, ai processi di proiezione e alle angosce, alle difese, al tipo di relazione oggettuale cioè al tipo di rapporto del bambino con l'oggetto emotivo che dapprima è costituito dalla madre e poi dalle altre persone.
Nello sviluppo del bambino la Klein scopre dei processi obbligati e normali nei quali ritrova  assomiglianze con la schizofrenia, la paranoia, la depressione dell'adulto.
Doveva esserci per la Klein una relazione intima tra le reazioni di tipo psicotico e depressivo dello sviluppo normale del bambino e la malattia psichica vera e propria dell'adulto. 
Nel descrivere lo sviluppo del bambino nel primo anno di vita la Klein distingue la posizione schizoparanoide e la posizione depressiva; non parla di stadi o fasi proprio per indicare il carattere di mobilità e non un semplice stadio di passaggio (l'individuo può oscillare continuamente tra le due posizioni).

Il bambino, fin dall'inizio della vita, è dominato da due istinti:

  • una pulsione aggressiva, distruttiva (istinto di morte)
  • una pulsione d'amore o libido.
Il bambino proietta questi istinti sulla madre, a seconda se lo gratifica o lo frustra. 


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