lunedì 8 giugno 2020

PEDAGOGIA

LA DESCRIZIONE DI VICTOR 

Victor non era un bambino nel senso proprio del termine, perché aveva un corpo del tutto adulto e sviluppato, ma l’assenza di una educazione aveva prodotto in lui non solo abitudini e modi da animale, bensì anche sensi e fisiologia molto diversi da quelli umani. Per questi motivi la sua rieducazione iniziò proprio dall'esercizio elementare dei sensi: imparare ad avvertire le differenti qualità sensibili, a riconoscere i rumori, a distinguere le forme e i sapori. Attraverso questo nuovo esercizio delle sue facoltà sensoriali, e mediante l’esposizione a stimoli visivi, motori e comportamentali, Itard si proponeva, in seconda istanza, di riempire di idee e cognizioni la mente di Victor e avviarlo gradualmente all'uso dei segni istituzionali, in modo da far emergere in lui quei tratti dell’uomo civile che lo stato di natura, in cui aveva vissuto fino ad allora, gli aveva impedito di sviluppare.

Nonostante i risultati positivi conseguiti, tuttavia l’esperimento non riuscì come si prevedeva, in quanto Victor non avrebbe mai imparato a parlare e non sarebbe arrivato ad usare in modo libero e a padroneggiare appieno i segni istituzionali della lingua. Victor riuscì a pronunciare un solo suono articolato: la parola latte (lait); tuttavia il bambino ricorreva a tale espressione solo nel momento in cui aveva presente davanti a lui l’alimento, utilizzandola quindi solo come un’esclamazione, un segno naturale, cioè, del suo stato d’animo, e non come il segno che denota quell'oggetto. 


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